a cura di Rosa Araneo

Nel cuore di Pescara nasce, in questo turbolento 2021, l’Imago Museum, un polo museale con oltre 1300 mq di spazio espositivo, che vuole contribuire allo sviluppo del territorio dal punto di vista socio – culturale. Il museo ha sede in uno stabile di architettura razionalista, che si contraddistingue per la linearità di forme e volumi e che, grazie a un importante intervento di restauro e di rifunzionalizzazione, ha ridato splendore agli spazi interni, risalenti al 1936, ridefiniti poi negli attuali ambienti espositivi, disposti su tre livelli.
Protagonisti della mostra temporanea, prorogata per lo straordinario successo fino al 31 Ottobre 2021, sono i capisaldi dell’arte contemporanea ovvero Andy Warhol e Mario Schifano.

Warhol, padre della pop art, con la sua curiosità onnivora ci ha lasciato un corpus di lavori che ha abbracciato ogni mezzo disponibile, contribuendo a determinare il crollo dei confini tra la cultura alta e quella bassa. La sua immensa produzione, capace di dare un nuovo senso all’oggetto industriale, si è intersecata con tutti gli aspetti della cultura pop ed è racchiusa, nell’esposizione presentata a Pescara, in opere originali dai colori brillanti quali serigrafie, stampe, fotografie, disegni, poster, manifesti e copertine di riviste: ben 101 lavori (resi disponibili dalla Rosini Gutman Collection) datati dal 1957 fino alla soglia degli anni Ottanta.
Schifano, personalità emblematica della pop art non solo italiana, affianca Warhol con una serie di opere proprietà della Fondazione Pescararbuzzo, ed è raccontato soprattutto dalla fitta trama di frammenti sottratti dal flusso televisivo e reinterpretati magistralmente. Sono esposte in mostra 301 foto ritoccate con smalti, che costituiscono il nucleo di una altrettanto vasta produzione relativa prevalentemente agli anni ‘80 e ispirata da quella che sarebbe poi diventata la sua “Musa Ausiliaria”. Dall’interesse per la tecnologia e dall’attrazione verso un flusso visivo si assiste ad un’intensa ricerca che testimonia l’impegno civile dell’uomo Schifano negli ultimi anni di esistenza. Il ciclo Matres Matutae ne rappresenta il momento culminante: attraverso 15 tele, 10 carboncini e 2 opere a tecnica mista, l’artista racconta una storia ancestrale, il mito della dea dell’Alba, della maturità, della pienezza della vita e della fecondità, tributando così il suo omaggio alla dimensione femminile e, in un certo senso, optando per un ritorno alle origini che, nella dimensione pittorica, con il suo “classicismo”, non ha mai tradito. Affiancano il ciclo 6 sculture di Matres datate intorno al IV sec. a.C., ispirazione diretta di Schifano, provenienti dal Museo di Capua.

Ma all’Imago Museum potrete rimanere affascinati anche dalla collezione permanente, composta da 131 opere, che è divenuta la più importante rassegna d’arte danese presente in Italia. Avviata per recuperare la memoria di diversi artisti operanti intorno al maestro Kristin Zahrtmann, che avevano eletto loro luogo ideale l’Abruzzo, e in particolare il borgo di Civita d’Antino, la raccolta parte dal 1877 con Henrik Olrik per arrivare al 1946. Tutti gli artisti qui presenti cercarono ispirazione dalla vita reale del popolo abruzzese, che apparve loro primitiva e ancestrale, per sperimentare la libertà del dipingere en plain air.

In tutto l’Imago Museum si respira un’aria internazionale: dalla struttura, già di per sé un gioiello urbano, alla collezione permanente e alla mostra temporanea che creano un valoroso connubio tra la tradizione artistica scandinava incentrata sull’Abruzzo rurale e la forza creatrice della pop art.
Info accesso mostra:
Wahrol e Schifano tra pop art e classicismo
Corso Vittorio Emanuele II, 270 Pescara
Piano C della struttura, necessario Green Pass per accesso
Giorni di apertura: dal martedì alla domanica
Orari: dalle 10.30 alle 13.30 e poi dalle 16.00 alle 20.00