A chi non è mai capitato di vedere in giro per le città delle scritte oscene? Spesso le troviamo sulle facciate di edifici abbandonati, o che comunque non saranno ridipinti nell’arco di breve tempo.
CIBO è il nome dello street artist di Verona che ha avuto un’idea geniale: coprire queste scritte con dei murales che raffigurano degli alimenti. Scompaiono così simboli fascisti, razzisti, omofobi ecc. lasciando il posto a prelibatezze culinarie.
La scelta del cibo come soggetto non è casuale: di solito, infatti, associamo l’attivita culinaria a connotazioni positive e di gusto. Molto meglio osservare un formaggio, una melanzana o un muffin che scritte razziste sui muri della propria città.
In tal senso, infatti, l’artista assolve ad un duplice ruolo sociale; instillando buon umore nella gente che passeggia per le vie da un lato e, sicuramente, contribuendo nell’intento di non far sentire più offese le persone socialmente fragili.

Il nome reale dell’artista da strada è Pier Paolo Spinazzè (in foto), classe 1982, nato a San Giovanni Lupatoto (VR). Ha intrapreso questa attività privata sin dal 2013 con il nome CIBO, inizialmente quasi per gioco.
E tu lo conoscevi? Cosa ne pensi di questa iniziativa?
Cosimo Guarini per L’isola di Omero