Sia Pompei che Ercolano sono città di origine Osca, successivamente passate sotto il dominio di diversi popoli. Pompei dopo la guerra sociale fu elevata al rango di colonia col nome di Cornelia Venera Pompeiana. Ercolano invece venne nominata municipium.
Pompei:
Nel 62 d.C. Pompei fu semidistrutta da un terremoto e mentre la ricostruzione era in corso, il 24 agosto del 79 d.C., a causa dell’eruzione del Vesuvio, l’area della città e delle ville suburbane fu sepolta sotto uno spesso strato di pietra, cenere e lapilli.
Di Pompei sono rimasti il foro principale e gli edifici pubblici come il Capitolium (tempio dedicato alla triade divina di Giove, Giunone e Minerva), la Basilica (cioè il tribunale), e i bagni pubblici, compreso il foro triangolare, con due teatri. Il maggiore di questi è di origine greca, rimodellato però secondo il gusto romano. Tra gli altri edifici pubblici degni di nota sono le Terme Stabiane ben conservate.

Pompei era il posto in cui i ricchi romani trovavano ristoro per il buon clima. La città si contraddistingue per i resti di alcuni edifici civili: la Casa del Chirurgo, del Fauno e dei Casti Amanti. Tra questi degna di nota è la Villa dei Misteri che prende il nome dalle notevoli pitture murali che raffigurano i riti di iniziazione (“i misteri” appunto), del culto di Dioniso.
Ercolano:
La leggenda narra che la città fu fondata da Ercole. Tra i resti del luogo: i Bagni, il Collegio dei Sacerdoti di Augusto, e un teatro. Ercolano era una ricca città commerciale e nei suoi magazzini hanno resistito alla distruzione anche gli orci e le giare con cui veninvano trasportate le derrate alimentari.

In tutta l’area, che dal 1997 è considerata Patrimonio dell’Umanità, è possibile ammirare ancora oggi sculture, mosaici e pitture murali di rara bellezza.