Siamo in Giordania, un Paese ricco di storia, che conserva uno dei siti archeologici più affascinanti del mondo. Si tratta di Petra (che vuol dire roccia) a circa 250 Km dalla capitale Amman.

Petra si trova in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba del Mar Rosso.

La cartina geografica della zona. Petra è evidenziata in Rosso.

Il suo nome semitico era Reqem o Raqmu («la Variopinta»), attestato anche nei manoscritti di Qumran.

Nell’antichità fu una città edomita e poi divenne capitale dei Nabatei, popolo assai evoluto di guerrieri e commercianti, la cui rete mercantile metteva in comunicazione il sud della Penisola araba con il Mediterraneo.

Verso l’VIII secolo Petra fu abbandonata in seguito alla decadenza dei commerci e a catastrofi naturali e si può prudentemente affermare che in un certo senso è stata dimenticata fino all’epoca moderna. Il sito archeologico, infatti, è stato reso noto al mondo occidentale dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt solo nel 1812.

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La facciata del cosiddetto Tempio di Petra.

Le numerose facciate intagliate nella roccia, riferibili per la massima parte a sepolcri, ne fanno un monumento unico, che è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO il 6 dicembre 1985. Nel 2007, inoltre, Petra è stata dichiarata una delle cosiddette sette meraviglie del mondo moderno.

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La vista delle splendide rocce della zona.

Nei dintorni di Petra si trovano anche rocce contenenti silice, che molto probabilmente i Nabatei sfruttavano per produrre un cemento impermeabile. Inoltre, l’area adiacente alla città è molto vicina al sistema Mar Morto-Valle del Giordano, caratterizzato da un’intensa attività tettonica, con cinematica trasforme-transtensiva sinistra, legata alla separazione (rift) tra placca arabica e africana.

Il fascino dei colori caldi e variopinti delle rocce fornisce ai visitatori un motivo in più per soffermarsi sulla vista non solo delle strutture architettoniche, ma anche di ogni singolo dettaglio riconducibile alle tipicità della zona.

Che dire? Petra è la dimostrazione che molte volte il grande ingegno umano si abbina bene allo spettacolo della natura.

Cosimo Guarini per L’isola di Omero