In quel di Catania a pochi passi da Piazza dell’Università, salendo per via Etnea, è collocata la Basilica Maria Santissima dell’Elemosina nota anche come Basilica della Collegiata.
La storia:
La chiesa sorge su un antico tempio pagano dedicato a Proserpina. Nei primi secoli cristiani si costruì nel sito una piccola chiesa dedicata alla Vergine Maria che in epoca bizantina era chiamata Madonna dell’Elemosina. Nel 1396 fu elevata a Regia Cappella in quanto molto frequentata dagli Aragonesi, padroni della Sicilia di quel tempo. Nel 1446 il Papa Eugenio IV istituì un Collegio di Canonici, da cui deriva l’attuale nome Collegiata.
Il terremoto del 1693 distrusse la città ed anche la Basilica, che poi venne ricostruita dall’architetto Antonio Amato, su disegno di Angelo Amato.
Nel febbraio del 1946 papa Pio XII elevò la chiesa alla dignità di Basilica minore.
La facciata:
La facciata si sviluppa su due ordini e nel primo ha sei colonne in pietra, sormontate da una balaustra. Nel secondo vi è un finestrone centrale ed ai lati quattro grandi statue di san Pietro, san Paolo, sant’Agata e santa Apollonia. Sul secondo ordine un elemento centrale ospita le campane.

L’interno:
L’interno è a pianta basilicale a tre navate, delimitate da otto pilastri e tre absidi.
Nella navata di destra si incontra il battistero e quindi tre altari con tele rappresentanti santa Apollonia e sant’Euplio di Olivio Sozzi e un Martirio di sant’Agata di Francesco Gramignani. In fondo alla navata è posto l’altare dell’Immacolata, protetto da una balaustra in marmo, su cui è posta una statua marmorea della Madonna.
Nell’abside della navata centrale è posto l’altare maggiore con una icona della Madonna con Bambino.

Nella navata di sinistra nella parte absidale è posta la cappella del Santissimo Sacramento con altare in marmo. Proseguendo si incontrano altri tre altari con tele rappresentanti san Giovanni Nepomuceno, la Sacra Famiglia e san Francesco di Sales.
Nel 1896 Giuseppe Sciuti dipinse la volta e la cupola della chiesa con diverse immagini della Beata Vergine Maria, angeli e santi.
Cosimo Guarini per L’isola di Omero