Rappresentare l’amore attraverso un blocco di pietra. Raccontare la dolcezza di un momento, cogliere la magia di due sguardi che si incrociano, la tenerezza di due corpi che si fondono l’uno nelle braccia dell’altro.
Costantin Brancusi, scultore di origine romena, è riuscito a concentrare in un’unica opera la purezza di un sentimento. The Kiss, ispirato all’omonima scultura eseguita da Rodin, fu realizzato tra il 1907 e il 1908.

Ma se il maestro francese avvolge le due figure in una spirale, Brancusi pone le due figure in posizione speculare, con gli occhi e le bocche che si fondono in un tutt’uno. La fusione totale delle due anime di pietra è interrotta solo da una linea verticale che divide i due corpi, incurvandosi leggermente in corrispondenza dei seni della donna: un connubio di superficie dura e volumi chiusi che conferisce un
carattere introverso al soggetto rappresentato.
E così il tema degli amanti viene proposto da Brancusi con un sintetismo estremo, primordiale e arcaico che fa pensare subito alla vitalità intima della scultura romanica o alla forza sintetica dei primitivi. Ma al di là dei valori figurativi, al di là della perfezione formale, al di là del dare origine alla
modernità in scultura, c’è un elemento che accomuna tutte le sue opere ed è la tenerezza.
Da un lato c’è infatti in Brancusi una nostalgia della leggerezza, dall’altro lato la forza degli affetti determina il peso, il legame alla terra. Il Bacio ben evidenzia questo dualismo, con l’abbraccio che è indissolubile, totale,
esprimendo così non il fenomeno dell’abbraccio ma la sua essenza immutabile.

Con questa scultura, Brancusi affermò l’uso organico e puro della forma che sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica e che avrebbe influenzato il lavoro di numerosi artisti, tra cui anche Amedeo Modigliani.
Rosa Araneo per L’isola di Omero