In una delle sue frasi più famose afferma: «Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia».
Il suo pensiero rappresentò una svolta per il suo tempo, le idee che espresse sulla società furono radicali, e per questo fu osteggiato dai suoi contemporanei.
Pier Paolo Pasolini nacque il 5 Marzo 1922 a Bologna, e fu un uomo di grande spessore intellettuale, nonché uno dei principali autori del secondo dopoguerra.

Suo padre, Carlo Alberto, era tenente di fanteria, mentre sua madre, Susanna, una maestra elementare. Nonostante i continui spostamenti a causa del lavoro paterno, frequentò le elementari con un anno di anticipo, e a sei anni scriveva già poesie. La sua carriera scolastica fu eccezionale. Nel 1945, dopo essersi arruolato prima e rifugiato in Friuli poi, si laureò con una tesi su Giovanni Pascoli a Bologna.
Scrisse romanzi, poesie, opere teatrali, ed è stato anche giornalista.

Attraverso la sua poesia ha dato voce agli umili, a coloro che non sono mai ascoltati. La poesia per Pasolini rappresentava un diario intellettuale attraverso cui esprimere il proprio pensiero, e un mezzo per migliorare il mondo.
Fin da giovane dimostrò il suo interesse per la cultura popolare e per i dialetti italiani, infatti è del 1942 la raccolta di poesie in friulano Poesie a Casarsa.
Aderì al Partito Comunista di Udine, ma fu espulso nel 1949 a causa della sua omosessualità, e nel 1950 si stabilì a Roma.

Il suo rapporto con la corrente del Neorealismo fu ambivalente, ma da essa derivò la sua attenzione verso le classi popolari, che però descrisse senza ipocrisia e senza filtri moralistici.
Molte delle sue opere sono state oggetto di scandalo, infatti Pasolini fu sottoposto a vari processi a causa delle sue idee e del suo impegno civile.
Tra le sue opere più famose troviamo Ragazzi di vita del 1955, il suo primo romanzo, e Una vita violenta.

Il tema principale trattato è la vita nelle borgate romane e l’adolescenza difficile dei ragazzi che ci vivevano.

Petrolio, invece, è rimasta un’opera incompiuta, una sorta di antiromanzo.
L’autore raggiunse la popolarità grazie al mondo cinematografico, il suo primo film da regista fu Accattone, in cui narra il mondo del sottoproletariato urbano.

Un altro dei suoi film famosi è Il Vangelo Secondo Matteo, in cui emerge il suo interesse per la figura di Cristo che si è sacrificato per la salvezza del mondo.
Si è occupato anche di mitologia, con i film Edipo re e Medea.
Attraverso i vari saggi sull’attualità e sulla politica, in particolare gli Scritti corsari del 1975, fece emergere la sua vena provocatoria, prendendo di mira la corruzione, l’incapacità politica, e fenomeni quali capitalismo e consumismo.
Venne assassinato ad Ostia il 2 Novembre 1975, e la sua morte è ancora avvolta nel mistero.

Simona Lamarmora per L’isola di Omero