Il Re Ferdinando IV di Napoli decise di utilizzare la Reggia di Caserta come residenza di caccia, in conseguenza all’episodio dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 1767. In seguito a tale avvenimento, infatti, decise di lasciare Palazzo Reale di Portici.

Per questo motivo, la moglie Maria Carolina prese iniziativa sulla decorazione a suo gusto personale.

Lo scalone interno della Reggia

Nell’anno 1799, con la proclamazione della Repubblica Partenopea, il palazzo venne espropriato insieme alle altre proprietà della corona. La famiglia reale chiese subito il sostegno degli altri regnanti europei per cercare di arginare i moti rivoluzionari che si erano profilati nel Regno di Napoli.

In seguito a tali sconvolgimenti, l’edificio non subì danni ingenti, ma venne depredato di gran parte del prezioso mobilio interno. Per fortuna alcuni pezzi vennero recuperati in seguito alla successiva Restaurazione. Fu la stessa regina Maria Carolina a fornire un contributo importante affinché la struttura potesse essere preservata e mantenuta come appare attualmente ai nostri occhi.

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Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV di Borbone

Successivamente: dall’avvento di Napoleone al Congresso di Vienna

In epoca napoleonica, Bonaparte concesse la corona al fratello Giuseppe, che però dovette recarsi in Spagna dopo le conquiste del 1808. Gioacchino Murat prese il suo posto a Napoli, ed è notoria la sua predilezione per la Reggia di Caserta, dove costruì un appartamento di stile impero.

Dopo il Congresso di Vienna del 1815 venne restaurata la monarchia borbonica e il Palazzo poté ritornare agli stessi usi e agli stessi padroni d’un tempo.

Cosimo Guarini per L’isola di Omero