La Sala dei Giganti è un ambiente collocato presso Palazzo Te a Mantova. Ornata da affreschi imponenti, essa rappresenta sicuramente una delle opere più significative per l’autore, il pittore Giulio Romano. Quest’ultimo realizzò le decorazioni durante un intervallo di tempo che va dal 1532 al 1535.
La narrazione descritta dal Romano tratta l’episodio della Caduta dei Giganti, proveniente dalle Metamorfosi di Ovidio. Il pittore nasconde gli stacchi tra i piani orizzontale e verticale: smussa gli angoli tra le pareti e la volta. Realizza un pavimento, oggi perduto, costituito da un mosaico di ciottoli di fiume che prosegue, dipinto, alla base delle pareti. Con questo stupefacente artificio unitario e illusionistico, l’artista intende catapultare lo spettatore nel vivo dell’evento in atto, per produrre in lui stupore e sensazione di straniamento.

La scena rappresenta il momento in cui dal cielo si scatena la vendetta divina nei confronti degli sciagurati giganti che, dalla piana greca di Flegra, tentano il vano assalto all’Olimpo, sovrapponendo al massiccio dell’Ossa il monte Pelio. Giove, rappresentato sulla volta con in pugno i fulmini, abbandonato il trono, scende sulle nuvole sottostanti, chiama a sé l’assemblea degli immortali e, assistito da Giunone, punisce i ribelli: alcuni dei giganti vengono travolti dal precipitare della montagna, altri sono investiti da impetuosi corsi d’acqua, altri ancora vengono abbattuti dal crollo di un edificio. La scena, in origine, era resa ancora più drammatica dal bagliore delle fiamme prodotte da un camino realizzato sulla parete tra le finestre. Il pavimento, ideato da Paolo Pozzo, risale al secondo Settecento.